Bio edilizia

BIO_edilizie

Il progetto del Museo Diffuso comprende il lavoro di recupero di tre bivacchi che si trovano all’interno del bosco. L’intervento di restauro è stato eseguito nel totale rispetto dell’ambiente naturale e delle strutture storiche già esistenti grazie all’impiego di materiali e tecniche bioecologiche.
Il casale Cerreto e l’adiacente fabbricato dell’ex fienile, ora bioshop, costituiscono il centro del Museo e in queste strutture si trovano alcuni dei pannelli didattici esplicativi.

 

I tre bivacchi, denominati degli “Elfi”, dello ”Stagno” e delle “Querce”, si trovano lungo il cammino dei percorsi naturalistici.
Il progetto è consistito nel recupero delle tre costruzioni, in precario stato di conservazione, ripristinando in primo luogo le necessarie condizioni di sicurezza e mantenendo il più possibile inalterato il naturale inserimento nel bosco.
Le costruzioni così recuperate e liberamente fruibili, inserite all’interno dei percorsi naturalistici, costituiscono al tempo stesso luogo di sosta come spazi espositivi per il progetto di Museo Diffusao e memoria storica delle antiche tradizioni locali.
Ai fini conservativi e di tutela sia dei fabbricati che dell’ambiente circostante, sono state conservate le volumetrie esistenti, e sono state scelte tipologie di lavorazione nel rispetto delle tecniche costruttive originarie, con riutilizzo dei materiali di recupero presenti in Azienda; i criteri e metodi di intervento sono stati conformi ai principi dell’architettura bioecologica. Particolare attenzione è stata riservata all’ ecobilancio dei materiali impiegati: non tossici e non inquinanti, sia in fase di produzione che di smaltimento, scelti in funzione di costi energetici accettabili e prodotti in luoghi prossimi all’insediamento.

 

E’ stato inoltre restaurato e messo in sicurezza uno dei tre capanni di avvistamento posizionati sulla sommità delle querce.
Dopo accurata verifica della stabilità dell’ albero si è proceduto alla messa in sicurezza degli elementi in ferro e legno che compongono la struttura e al loro collegamento alle strutture portanti.
Collocati lungo il percorso naturalistico, i capanni sugli alberi non sono accessibili al pubblico, ma solo visibili dal basso, come particolare testimonianza delle antiche tradizioni venatorie locali.

 

I progetti di recupero delle piccole costruzioni descritte, seppure riferiti a una edilizia rurale minore, hanno, quindi, l’intento di valorizzare alcune delle caratteristiche ambientali che fanno dell’Azienda Torre Colombaia una realtà unica all’interno della Regione Umbria.